Da una parte, dove una volta sedevano gli assessori della giunta provinciale, il presidente della Fondazione La miglior vita possibile, Giuseppe Zaccaria, e la professoressa Franca Benini, direttrice dell’Hospice pediatrico di Padova, dall’altra i sindaci della Provincia di Padova, chiamati a raccolta dal loro presidente, Sergio Giordani.
L’incontro è avvenuto lunedì 30 settembre, nella sala del Consiglio provinciale di Palazzo Santo Stefano. Trenta minuti di “a tu per tu” per spiegare ai rappresentanti delle istituzioni della Provincia di Padova l’importanza strategica delle cure palliative pediatriche e per presentare loro il progetto per la realizzazione del nuovo Centro regionale per le cure palliative pediatriche e terapia del dolore – Hospice pediatrico del Veneto.
“Assistenza, formazione e accoglienza”, spiega Giuseppe Zaccaria, “sono questi i tre capisaldi attorno cui ruota il progetto del nuovo Hospice pediatrico”. Una struttura all’avanguardia in cui unire assistenza sanitaria di primo livello, formazione medico-assistenziale e aiuto concreto alle famiglie, anche in termini di alloggio. “La Miglior vita possibile – prosegue Zaccaria davanti ai sindaci – nasce nel 2018 per l’esigenza di non lasciare abbandonati i giovani pazienti che necessitano di assistenza continua perché affetti da malattie non ancora guaribili”. In Italia esistono solo 9 centri specializzati di questo tipo, ma “ne servirebbero almeno venti”. Sono, nel solo Veneto, oltre 300 i bambini assistiti dall’attuale Hospice pediatrico, 900 quelli che hanno bisogno di cure in regione. Da qui la richiesta alla Regione per la realizzazione di un nuovo centro, l’avvio dell’iter con la cessione del progetto e la ricerca di fondi per realizzare l’opera: “A voi amministratori locali – conclude Zaccaria – chiediamo di diffondere queste informazioni e di darci il vostro sostegno come istituzione, magari aiutandoci in iniziative congiunte di raccolta fondi. Tutta Padova, la città e la provincia insieme, deve dare un segno di civiltà e di solidarietà”.
“Il nuovo Hospice è un progetto di medicina d’avanguardia – esordisce Franca Benini – perché le cure palliative pediatriche sono un campo di studio e di ricerca avanzato, in cui nuove ricerche e nuove tecnologie consentono ai giovani affetti da malattie ancora prive di cura di migliorare la propria vita e di vederla allungata”. Lavorare alla realizzazione del nuovo hospice non è un progetto solamente sanitario, ma di tutti, perché le ricadute sociali di questo tipo di assistenza sono elevatissime. A maggior ragione, conclude Benini “serve fare rete, con tutti, a partire con chi amministra il territorio”.