“Parlare di cure palliative pediatriche e di hospice pediatrici è un dovere e un segnale di civiltà”. Parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa di presentazione del libro La casa di Adam. La miglior vita possibile (Marsilio), scritto dal giornalista e scrittore Stefano Vietina.
Il libro, fortemente voluto dalla nostra Fondazione, non è solo un racconto, ma un viaggio dentro quella casa che si chiama Centro regionale per le cure palliative e terapia del dolore pediatriche – Hospice pediatrico di Padova. Un viaggio fatto, certo, anche di momenti difficili, ma allo stesso tempo pieno di speranza, e di possibilità, ricco di opportunità, di nuovi spunti di conoscenza e di confronto, di normalità. Quello che si ritrova, dopotutto, proprio all’interno di una casa accogliente.
“Un anno fa – ha spiegato durante la presentazione Giuseppe Zaccaria – lanciai a Vietina l’idea di scrivere un libro che raccontasse le attività dell’Hospice pediatrico del Veneto”. Una scelta mirata per “ampliare a un pubblico più largo possibile quello che si cela dietro alle mure dell’hospice: non solo attività assistenziale e di cura, ma anche la fiducia riposta dalle e dai pazienti e dalle loro famiglie”. Durante il suo intervento, Zaccaria ha ricordato le tre anime del progetto per la realizzazione del nuovo Hospice: “Sono tre le funzioni – ha proseguito – quella di carattere assistenziale, quella di formazione e quella di family care”. Funzioni che saranno assolte attraverso la realizzazione dei tre stralci di via Falloppio, di via Santa Eufemia e di via San Massimo, di cui il primo interamente già finanziato e pronto “entro i primi mesi del 2026”.
Il libro dedicato all’hospice è uno di quegli esempi di sinergia tra pubblico e privato che per la Fondazione La miglior vita possibile è il pilastro di azione: “Unire le forze tra attori pubblici e privati – ha concluso Zaccaria davanti alla stampa – è l’unico modo per poter vedere finalizzato l’intero progetto che abbiamo già donato alla Regione Veneto e all’azienda ospedaliera di Padova”.
“Quello che farai per gli altri, ti darà soddisfazioni maggiori di quello che fai per te stesso”, ha spiegato così l’approccio al libro che ha scritto Stefano Vietina. “Mi sono approcciato all’Hospice, da giornalista – ha continuato Vietina –, nel miglior modo possibile, cioè senza sapere nemmeno della sua esistenza e ho raccontato la sua storia e quella dei suoi protagonisti in modo trasparente, lasciando a loro essere gli attori principali”. La speranza, per Vietina, è che la voce di Adam – sia per chi l’ha conosciuto e soprattutto per chi prenderà il libro senza sapere nulla, arrivi forte e chiara, assieme al suo messaggio.
La professoressa Franca Benini, direttrice dell’Hospice di Padova, ha ricordato che il progetto del centro affonda le sue radici lontano nel tempo: 36 anni fa: “Negli anni – ha detto Benini – il progetto è cresciuto e si è concretizzato in quello che è adesso”. Un’assistenza “liquida” con una forte vocazione domiciliare dove “l’hospice è il centro in cui i pazienti vengono a dirci come sta andando il percorso. È un luogo di vita e non di morte, contrariamente a quanto in molti si è indotti a credere”.
Il libro, a partire dal 7 di novembre 2024 e per una settimana, sarà disponibile, gratuitamente, acquistando una copia de il Mattino di Padova.