La direttrice del Centro regionale per le cure palliative pediatriche – Hospice pediatrico di Padova, Franca Benini, è stata ricevuta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, assieme a una delegazione del mondo delle cure palliative.
Il Quirinale ha ascoltato le istanze portate dai diversi rappresentanti che si sono susseguiti negli interventi. Riportiamo, di seguito, il testo integrale del messaggio del Capo dello Stato:
“Rinnovo il benvenuto qui al Quirinale.
È un incontro a cui tenevo molto, e tengo molto, e vi ringrazio per essere qui.
Ringrazio per gli interventi che abbiamo ascoltato, che hanno – in prospettive diverse – illustrato qual è il valore delle cure palliative. E c’è un’espressione che tutti e tre hanno adoperato: la centralità della persona.
Quella che fa sì che ci si renda conto, che il malato non ha diritto alle cure soltanto se vi sono prospettive di guarigione. Ma che ha diritto alle cure fino al momento estremo.
Questo che d’altronde è proprio nel cuore, nel valore del significato della professione medica e delle professioni sanitarie. Come ben sanno i Presidenti dell’Ordine dei Medici e delle Professioni infermieristiche, è una indicazione che il nostro quadro normativo ha raccolto.
I vari interventi, dalla legge 38 in poi, hanno disegnato un quadro normativo che introduce le cure palliative scientificamente a pieno titolo nelle professioni, negli interventi sanitari, negli interventi di medicina sostanziale. Sottraendola alla convinzione diffusa, fino a qualche tempo addietro, che si trattasse soltanto di un’attività compassionevole, di solidarietà.
C’è certamente un forte ingrediente di solidarietà, di sostegno, di condivisione della condizione del paziente, del malato, della persona che si ha di fronte nell’accompagnarla – appunto, come diceva il dottor Trizzino -, ma vi è un carattere scientificamente sanitario, medico, delle cure palliative.
È questo quadro normativo che ci pone tra i Paesi più avanzati. Naturalmente pone, come sempre, una esigenza, come la pone ogni legge che venga approvata dal Parlamento: quella della sua attuazione.
L’attuazione si è realizzata, è cresciuta, è progredita, ma non è totalmente attuata ancora e richiede – com’era comprensibile e prevedibile – una crescita costante di attuazione, con alcuni obiettivi sono stati indicati poc’anzi. Quelli della omogeneità territoriale nel nostro Paese, in cui si registrano differenze sensibili, tra zona e zona, sulla praticabilità e sulla effettiva consistenza della prestazione delle cure palliative; quella della formazione, che richiede una sollecitazione, che venga espressa rispetto all’impegno in questa disciplina; quella della ricerca scientifica – certamente – che fa avanzare ogni settore della scienza medica.
Vi è, quindi, una quantità di piste di lavoro da seguire perché la legge 38, le altre leggi, tutto il quadro normativo esistente venga attuato concretamente nella vita sociale del nostro Paese.
Io, naturalmente, come è noto, non ho compiti operativi o decisori, ma trasmetterò a chi di competenza. Con rispetto, trasmetterò al Governo queste sollecitazioni, che il Governo d’altronde ben conosce. Il perché – come dire – si solleciti ulteriormente una spinta vigorosa per far avanzare la condizione delle cure palliative, per raggiungere quei traguardi che sono stati qui indicati.
Ogni intervento di cure palliative si traduce anche in un messaggio. Sono decine di migliaia di interventi nel corso dell’anno. Ognuno di questi è un messaggio sull’importanza delle cure palliative, sull’esigenza che entrino completamente, in maniera compiuta, dentro il quadro delle prestazioni mediche che vanno assicurate.
Ecco, a questi messaggi – quelli veri, concreti, preziosi – aggiungiamo quello di questa sera, di questo incontro, che vuole essere appunto un messaggio per sottolineare l’importanza delle cure palliative.
Per questo vi ringrazio per essere qui, per quello che è stato detto, che abbiamo ascoltato e per l’impegno che dispiegate.
Nelle varie condizioni e posizioni differenti che vi sono qui rappresentate, nella articolazione complessiva, e anche piuttosto complessa, che le cure palliative richiedono, vi è un concorso di professionalità, di dedizioni, di impegno professionale e culturale di visione, anche umana, che contribuisce a un settore tra i più civili della nostra società.
Quindi il mio intendimento è ringraziare per quanto fate e formulare gli auguri perché l’attività sia sempre più compiuta, sviluppata e adeguata. Insieme agli auguri, naturalmente, l’impegno a seguire con attenzione che tutto questo avvenga.
Grazie e auguri”.